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Pronto mamma? Ti passo la mamma!

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Famiglia semplice conosciuta per avere il cuore aperto a tutti. Poi la decisione di fare quel passo in più, l’affido. Il desiderio di accogliere un bimbo dell’età del figlio più piccolo, per farli crescere insieme.

Invece arriva Al, 16 mesi. Uno choc ma non c’è tempo per pensare: una notte una lite degenera, i genitori vengono allontanati, Al rimane solo. L’unica cosa da fare è rispondere SI. Poche ore dopo Al è con loro.

Al ha poca salute, piagnucola o sorride, gioca, urla ogni tanto per far sentire la sua voce, gioca con i nuovi fratelli, che con lui sono tutti protettivi. I problemi sono quelli delle altre famiglie, con qualcuno in più, soprattutto la pena per la salute di Al. Il bambino migliora e cresce.

A quel punto però i suoi genitori diventano un problema: ogni incontro ha un effetto disturbante sul comportamento di Al, che diventa agitato, senza regole e senza misura. Poi torna tranquillo, il solito cucciolo affettuoso. I genitori affidatari sconcertati, i fratelli sempre alleati. L’affido prosegue per anni. La famiglia d’origine impara ad accettare l’aiuto che le viene dato e un giorno Al torna da loro e i rapporti tra le due famiglie proseguono amichevoli.

Al oggi è un adolescente vivace e simpatico e continua ad avere due famiglie. Se si ammala capita che venga a farsi curare in casa dei genitori affidatari. Prende la corriera, arriva, e quando entra in quella che ancora considera casa sua, telefona alla famiglia d’origine per rassicurarla: “Pronto mamma?... Ti passo la mamma!”